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Dei tessuti e altre sciagure / Fabrics and other Disasters

 
Photo BlueisinfashionthiYear.com


Quando faccio shopping c'è una cosa che guardo subito dopo la forma del capo e quasi sempre prima del prezzo: l'etichetta della composizione del tessuto. Sono una maniaca dell'etichetta, una fondamentalista del cartellino interno. Che rivolta abiti e maglioni per riappenderli non appena legge un numero a due cifre vicino alla parola “poliestere”. Vi spiego anche meglio il perché.


Episodio 1- anno imprecisato dell'asilo
un giorno mia mamma si ritrova con una bambina ricoperta di bolle rosse sul busto e sulla schiena. Cos'è, cosa non è? Malattia infettiva no, intolleranza, allergia alimentare? Cosa?Nessuno ne capisce. Poi dopo giorni arriva l'illuminazione: è allergia. A una canottiera. Tolta quella via le bolle. 

Episodio 2 – anno imprecisato delle medie
compro uno di quei reggiseni sportivi, senza ferretti e con l'elastico alto sotto il seno. Ci vado a scuola. Tempo neanche di finire la prima ora e corro in bagno con un prurito insopportabile. E scopro una serie di bolle orizzontali sulla pelle in corrispondenza dell'elastico.

 Da qui in poi mi è ormai chiaro: sono allergica a una fibra sintetica, in particolare al maledetto elastam. Maledetto perché d'ora in poi comincerà la mia personale ricerca del santo graal: trovare capi che non contengano il suddetto.
 Ma avete mai provato voi a cercare un paio di slip di cotone che NON contengano elastam? Che non contengano poliestere ed elastam? Che non siano i mutandoni della nonna a vita ascellare? E che magari non siano completini stupendi 100% seta ma da 200 Euro? No perché è praticamente impossibile. 
La mia gioia quando ne trovo un paio è pari a scovare il tuo capo preferito della stagione in saldo al 70%. Il tutto per un paio di mutande. Di cotone. Anzi, cento-per-cento-cotone. Che poi se sentite un qualsiasi medico vi consiglierà di indossare sempre il cotone a contatto con la pelle. Sì, peccato che le aziende siano, come dire, un po' poco interessate alla nostra salute quanto più a qualcos'altro. 

Qual è invece il vostro rapporto con i tessuti? Vi interessa la qualità delle fibre di un capo? Li scegliete anche in base a questo? 

Io - problema elastam a parte - ho bandito anche il poliestere. In questo caso per scelta (etica e di traspirazione). Mi sono accorta che spesso, soprattutto nei brand di alto livello, i prezzi del poliestere sono assolutamente ingiustificati. Un top senza maniche in puro poliestere a 300 Euro?? Suvvia! Invece è pieno. Quindi la gente li compra. Io non capisco. Mi capita spesso di trovare all'interno della stessa collezione di un designer una camicia in 100% poliestere e una 100% seta con una differenza di prezzo tra le due spesso inferiore ai 50 Euro. Dunque personalmente preferisco spendere quel poco in più per avere una bellissima camicia in pura fibra naturale piuttosto che una soffocante roba di plastica. Magari bellissima sulle foto, eh, un po' meno sulle mie ascelle.


Capisco che possa sembrare un discorso un po' snob ma in realtà anche i brand low cost a volte nascondono perle. Da Zara in mezzo al cartone e alla plastica si trovano a volte anche fibre naturali (e se non è un 100%, ad esempio per i capi spalla, quando si supera almeno il 70% e il prezzo è buono direi che ci può stare), COS ha dei bei maglioni in pura lana a prezzi ottimi. Insomma basta avere la pazienza di spulciare bene le etichette, che tra l'altro ci sono sempre anche online. E' obbligatorio segnalare sempre la composizione esatta dei capi. 
Gli shop cinesi online (che devo dire vanno molto su tanti fashion blog) invece NON lo fanno ed è anche per questo che non li pubblicizzerò mai qui sul blog (nonostante me l'abbiano proposto molte volte). Oltre al fatto che nel caso capiti loro di segnalare la composizione questa sia totalmente casuale. Ed errata. Una T-shirt segnalata come "cotton" poi ti arriva in plastica altamente puzzolente. True story
Una volta. E mai più, grazie.


In definitiva ammetto di essermi complicata non poco lo shopping. Le eccezioni di tanto in tanto sono ammesse, le regole me le faccio da sola e cerco di non diventare il capo di una mia personale setta. I jeans con al massimo il 5% di elastam ad esempio li sopporto. Un po' di sintetico (possibilmente poco) in qualche cappotto e giacca va bene (anche perché il cappottone 100% cashmere non è esattamente sempre alla portata). I top e i vestiti sintetici, soprattutto quelli estivi poi, però no. E no. 
Non transigo. E ne sono felice.


ENGLISH SUMMARY:
My own pamphlet on why I do not wear synthetic clothing anymore.

1. I am allergic to elastan
Which makes it incredibly difficult for me to find lingerie and panties for example. Did you ever tried to search for cotton panties without elastan or spandex? It's sooo difficult. Or so expensive...

2. I do not buy anything 100% polyester
That's a conscious choice.
I don't want to pay hundreds of Euros for a synthetic designer top. That's not ethic. And not healthy for your skin and body.
I prefer to pay a 50 more but for a 100% silk top. The weird thing is that the difference between a designer synthetic shirt, for example, and a designer silk one is often quite small. I really do not get why people do buy polyester for the same price.

3. I do not shop or support chinese online stores.
(Even those that are quite popular among a lot of bloggers).
They do NOT give any info about the composition of their clothing. Which is mandatory in Europe and I think also the US. And If they do, they're never correct. Once I got a "cotton" T-shirt gifted from a chinese store. When it arrived it was pure plastic and smelled terribly.
No, thanks, never again.

Maybe shopping has become more difficult this way for me. And maybe more expensive.
But I'm happy with my choices. I really am.  

What about you? Do you care? Do you consider fabrics before buying clothes?