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Miracolo alla Fashion Week / Miracle on Fashion Street



Il mese della moda si è concluso ieri con le ultime sfilate di Parigi. Le Fashion Weeks delle collezioni primavera-estate 2014 sono finite. E con loro va in vacanza l'intera truppa di fotografi dello street style. Un argomento non più così marginale quello dello street style, di cui si interessa in particolare chi legge determinati blog e siti sul web ma anche la carta stampata. E che ormai smuove decine e decine di persone e anche di interessi economici. Un argomento che personalmente seguo da vicino visto che le foto di street style sono il mio pane quotidiano per preparare i post. 
Ieri ho letto un articolo che ho trovato molto interessante scritto da Jessie del sito tedesco Journelles (lo trovate qui ma ovviamente è in tedesco) che si poneva questa domanda: 
ha ancora senso lo street style oggi? 

Giusto per darvi un'idea Jessie non è la prima blogger a caso ma ha fondato anni fa uno dei blog di moda di maggior successo in Germania (non un blog di soli outfit ma soprattutto di informazione), ne ha scritto un libro, nel 2012 ha lanciato il suo nuovo progetto editoriale Journelles e nel 2013 ha condotto anche un programma sulla moda per la televisione tedesca.

 Dunque, ha ancora senso lo street style quando quelle che sono diventate ormai "icone fashion fotografiche" fuori da ogni sfilata vengono accerchiate da masse enormi di fotografi, che le seguono passo passo non appena scendono dalla loro macchina? Una cosa che si avvicina ormai molto ai paparazzi delle celebrities.Solo che in questo caso invece della nuova love story o del gossip si va in cerca del look da avere per forza sul proprio sito. Perché certe tizie ce le devi proprio avere, eh. Solo che “quelle che devi proprio avere” sono sempre le stesse, tutti si concentrano sempre e solo sulle stesse persone.
 Si chiede Jessie nel suo articolo: "che senso ha lo street style se i look ormai non vengono neanche più scelti o valutati da chi li fotografa, ma si pubblicano indipendentemente dal fatto che siano considerati belli o brutti? E soprattutto il più delle volte sono total look di abiti firmati da un solo designer?". 
Che trovo anch'io bello vedere indossati al di fuori dell'ambiente un po' asettico di una passerella “ma dov'è rimasto l'effetto di identificazione con noi lettori? Cosa fanno queste signore le restanti 45 settimane dell'anno quando non ci sono le fashion week?”, si domanda ancora Jessie. 

E cosa indossano i restanti giorni dell'anno? mi chiedo io. Molti siti di street style pubblicano soltanto foto di “look creati appositamente per andare alle sfilate”. Non vanno più in giro a fare un po' di ricerca, a chiedere per strada “scusa posso fotografarti?” come accadeva un tempo.

Lo street style era nato per questo, per essere un'ispirazione per la nostra vita quotidiana. Ormai vediamo solo total look bellissimi (non sempre), firmatissimi e ovviamente costosissimi. E solo con capi appartenenti alle attuali collezioni in vendita nelle boutiques. Noi usciamo di casa indossando un solo brand per volta e di una sola (l'ultima) collezione? Non è un po' noioso considerare solo questo approccio? Va bene l'ispirazione all'acquisto. Va bene che per le persone coinvolte si tratta di business. Ma a qualcuno la moda regala ancora qualche sensazione a livello emotivo? E' ancora divertente? Dov'è finito il mix & match e il talento di abbinare i capi in un certo modo? Un total look siamo bravi tutti a indossarlo. Riusciremo ancora a vedere uno styling che riesca ad andare oltre il suo valore economico?
 
E qui arrivo al miracolo.
Sapete già che una delle mie icone di street style preferite, della quale mostro spesso i look sul blog, è la style director Kate Lanphear. Ieri ho trovato questa sua foto, scattata qualche giorno fa a Parigi.

Photo via Fabsugar.com - October 2013

Ora date un'occhiata a quest'altra sua foto qui sotto. E' stata scattata alla Fashion Week dell'anno scorso.

 Photo via Harper's Bazaar - September 2012

Ovvero, Kate indossa lo stesso maglione leopardato?? Un anno dopo? A un'altra fashion week?? Se non è un miracolo questo. Il che significa pure che quel maglione è suo. Ce l'aveva nel suo armadio. L'ha persino lavato! Non l'ha indossato e poi riportato alla fine della sfilata nello showroom dello stilista che glielo ha prestato. Ovviamente (c'è dell'ironia) e prendo questo come un esempio simbolico. Per affermare che basta quel poco ogni tanto per dimostrare che, anche se si lavora nella moda, si può conservare un minimo la propria personalità (nel caso la si abbia). Rimanere un po' con i piedi per terra. Si può dimostrare che un capo può avere anche un valore affettivo oltre che economico. E che avere uno stile significa saper andare anche oltre le collezioni a rotazione continua e velocissima imposte dal marketing. 
Indossare un capo due volte in pubblico in questo ambiente io la trovo una presa di posizione quasi esistenziale
Sicuramente un valore aggiunto. 
Grazie Kate.


ENGLISH "Summary":
A long post written in Italian (it's always so hard for me to translate my texts into English so that they still have the same impact of my mother language) to say that I found a photo of one of my fave street style icons - Kate Lanphear - wearing a leo sweater a few days ago in Paris (photo 1) that she already wore last year for another Fashion Week (photo 2). I mean the same sweater again? For fashion week?? In a street style fashion crowd that changes look 3 times a day? Isn't it incredible? By the way that means this sweater is really hers. She hasn't borrowed it from a designer showroom and gave it back after the show. She probably even washed it, omg! That's of course (irony) and an example, a “symbol” for me. That's still possible to live with your feet on the ground even if you work in the fashion industry. There's still someone showing emotional feelings towards fashion. 
Wearing the same sweater in public twice: that's a strong statement in the fashion system. 
As it is an added value for me. 
Thank you Kate.